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amareilmare

~ la musica del mare: onda dopo onda, nota dopo nota. Un adagio e poi, con impeto, esplode la passione.

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Archivi tag: solitudine

Giardino incantato

26 mercoledì Ott 2022

Posted by paolina campo in pensieri

≈ 8 commenti

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amore, impegno, solitudine, vita

Un contadino aveva lavorato tanto la sua terra: l’aveva curata, amata, seguendone ogni trasformazione. Ne assaporava l’odore quando la pioggia cadeva leggera, ne osservava il colore quando il sole l’attraversava. E soffriva quando non riusciva a darle la forza per generare frutti buoni.

Così è la nostra vita: l’amiamo, la sosteniamo, lavoriamo per dare frutti buoni, e soffriamo quando ci sentiamo incapaci di dare valore a quello che abbiamo.

Arrivò un giorno che il contadino si sentì inutile e solo: il suo giardino s’era inaridito, i frutti pendevano marci dall’albero e pensò che a nulla era valso il suo lavoro. Le sue forze si indebolirono, la sua mente iniziava a cancellare le storie e le competenze che aveva acquisito fino ad allora. Aveva bisogno di qualcosa. Aveva bisogno di un sorriso. Così, iniziò a cantare perché l’aria, gli uccelli, la terra, il sole, la luna lo ascoltassero:

Regalami un sorriso

mio giardino incantato,

consegnami i tuoi silenzi

più intimi e segreti,

da conservare in uno scrigno dorato.

Regalami un sorriso,

che mi abbracci

nei giorni che il mio silenzio

si farà più lungo,

nelle giornate che avranno

il colore grigio della tristezza.

Regalami un sorriso

mio giardino incantato,

perché possa ancora amarti

e desiderare.

Il cielo quella notte si riempì di stelle e, prima che sorgesse il sole, Aurora raccolse ogni nota, ogni parola della canzone del contadino e le seminò nel suo giardino. Dalla terra germogliarono delle piantine dalle foglie tenere e distese. Aurora tornò a est dove il sole attendeva di sorgere, mentre gli uccellini intonarono una canzone di saluto al nuovo giorno.

– Svegliati uomo laborioso e innamorato! Il tuo giardino incantato è pronto per regalarti ancora tanti sorrisi.

Così è la nostra vita: soffriamo, ci sentiamo perduti, delusi, sconfitti e poi deve succedere qualcosa per sentirsi ancora vivi.

Via della gratitudine

08 venerdì Lug 2022

Posted by paolina campo in libri, pensieri

≈ 5 commenti

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gratitudine, Saramago, solitudine, sorrisi

È la vita. Un grande spazio dove su strade complanari è possibile seguire un percorso, imboccare uno svincolo, seguire un raccordo, girare attorno a una rotatoria, andare avanti per un rettilineo e poi incontrare una curva circolare dove le ruote stridono, il manubrio rischia di impazzire e il percorso diventa arduo. Qui la velocità si scontra con il tempo che fa i conti con l’incertezza e la paura di non farcela, e per questo si dilata.

È la vita. Ha la sua segnaletica, indica pericoli e divieti e spesso ci sentiamo soli.

…la solitudine non è vivere da soli, la solitudine è il non essere capaci di fare compagnia a qualcuno o a qualcosa che sta dentro di noi, la solitudine non è un albero in mezzo a una pianura dove ci sia solo lui, è la distanza tra la linfa profonda e la corteccia, tra la foglia e la radice…

José Saramago, L’anno della morte di Ricardo Reis

Chissà se in questo grande spazio c’è Via della Gratitudine? Se esiste è piena di negozi, con vetrine scintillanti dove sono esposti sorrisi. Sorrisi in vendita per tutte le occasioni: sorrisi di bambini, questi sono i più preziosi; sorrisi di innamorati, di giovani e anziani. Poi ci sono i sorrisi di chi osserva e si meraviglia.

  • Quanto costano questi sorrisi?
  • Costano tanto, specie a chi è avaro di sguardi interessati.

Immagine

06 lunedì Giu 2022

Posted by paolina campo in pensieri, poesia

≈ 2 commenti

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Petrarca, solitudine

Era una calda giornata di primavera e le campane avevano da poco adempito al loro compito quotidiano di festeggiare le dodici in punto. Seduta a osservare la quiete che mi circondava, mi lasciavo accarezzare dal tepore del sole, mentre giravo lo sguardo ora a osservare un angolo di cielo attraversato da svolazzanti nuvole bianche, ora una grossa e generosa pianta di gerani, ora un albero di limoni che da tanti anni regalava frutti in abbondanza. Ad ogni immagine mi soccorreva la nostalgia di un tempo che non c’era più e di una vita che immaginavo diversa. Qualcuno aveva dipinto per me un mondo che avrei per sempre amato ed io ero lì, ancora, a farmi abbracciare dai colori di un quadro dove entravo e uscivo con l’alternarsi delle emozioni, con il trascorrere del tempo, con il cuore sempre pieno di attese.

I’ vo piangendo i miei passati tempi

i quai posi in amar cosa mortale,

senza levarmi a volo, abbiend’io l’ale 

per dar forse di me non bassi essempi.

Petrarca, Canzoniere

La strada, teatro umano più imprevedibile che possa esistere

22 sabato Gen 2022

Posted by paolina campo in Etna, Senza categoria

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anziani, solitudine

Etna

Un uomo corre per strada, prima con un incedere calmo come se avesse solo fretta di arrivare da qualche parte. Poi accelera il passo, corre più veloce: forse ha paura di non arrivare in tempo alla fermata dell’autobus. Ha un cappello di lana da cui escono i capelli grigi di uno che ha già una certa età. Sarà già andato in pensione e vive la sua vita tra il trascorrere lento dei suoi giorni e la solitudine di una casa troppo fredda. Indossa una giacca pesante di taglia grande, 50-52, e corre. All’improvviso, qualcuno da un supermercato lo chiama:

-Signore, signore…!-

e lui corre più forte. Due giovani uomini gli vanno dietro, corrono anche loro. L’uomo imbocca una traversa e i due uomini lo raggiungono, lo fermano e gli tolgono la busta che si stava portando dietro. Aveva rubato. Non si fa, è una trasgressione, è un atto ignobile. E’ una mancanza di rispetto nei confronti del lavoro di tante persone che si sono spese, che si sono alzati presto al mattino, che hanno affrontato fatica e freddo perché quel pacco di biscotti potesse arrivare sugli scaffali del supermercato. Eh sì, perché non poteva esserci altro in quella busta gialla, un pacco di biscotti. Una busta gialla e tre uomini per strada: due offesi dal gesto, uno che allargava le braccia dopo il fattaccio fallito.

Capelli grigi, giacca taglia 50-52, passo veloce ma non abbastanza e tanta voglia di interrompere, con una “bravata”, lo scorrere lento dei suoi giorni.

Il mio tempo

17 giovedì Dic 2020

Posted by paolina campo in libri

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bellezza, mare, solitudine

Il mio tempo, scandito dalle immagini che colpiscono gli occhi e feriscono il cuore con infinita bellezza.

Il mio tempo, attraversato dalle parole che scorrono lungo le pagine dei libri che amo leggere, che mi incontrano e mi stanno vicino.

Era col mare che ogni giorno parlavo per ore, e dal mare mi attendevo risposte. Era col mare che mi offendevo quando, per le sue ragioni, non mi dava ciò che mi sarei aspettato, ed era per quell’enorme vastità che gioivo quando mi era amico.

Giuseppe Catozzella, Il grande futuro, Feltrinelli Editore Milano, 2016

Stelle

08 giovedì Giu 2017

Posted by paolina campo in pensieri

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cefeidi, meraviglia, solitudine, stelle

Ci sono stelle la cui esistenza è  segnata da ritmi che non dipendono più  dalla loro capacità  di pulsare. A un certo punto della loro vita sono “costrette” a pulsare perché spinte dall’ esterno da una forza che le fa ancora brillare. Così, con il passare del tempo, aumentano e diminuiscono la loro lucentezza in un’ altalena di luminosità che dipende da quella spinta che a volte tarda ad arrivare. Le Cefeidi, stelle ormai vecchie, in questa fase della loro vita, attendono di brillare o di spegnersi per sempre. Un poco come quelle persone che hanno lottato da sempre per avere uno spazio, una voce, un pensiero; che al mattino si svegliano per capire cosa fare, cosa dire; che la sera si abbandonano a pensieri che, lo sanno, voleranno lontano e nessun peso avranno in questo mondo strano. Un mondo che non ha occhi ne’ tempo per la meraviglia di un tramonto o di un arcobaleno che valgono più di parole sconnesse che ti portano via dallo stupore del cuore e da un tempo che non è somma di attimi ma un fluire di vite che all’ infinito si spingono perché nessuna Cefeide possa mai svanire.

I miei libri

era
vi racconto
l'uomo di
A fine giornata
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