Tristezza sorridente
23 giovedì Mar 2023
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in23 giovedì Mar 2023
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in18 sabato Mar 2023
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in13 lunedì Mar 2023
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in24 venerdì Feb 2023
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inQuesta galleria contiene 3 immagini.
Originally posted on amareilmare:
Quando ambedue i figli di Latona, coperti del Montone e della Libra, fanno dell’orizzonte insieme zona,…
22 mercoledì Feb 2023
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in13 lunedì Feb 2023
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in04 sabato Feb 2023
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inDelle pietre si dice che siano senza vita. Non respirano, non si nutrono, non si riproducono. Popolano la Terra. Semplicemente. Esistono in forme e colori diversi. Ce ne sono grandi, piccole; pesanti e leggere; ruvide e lisce; grigie chiare e grigie scure; rosa, bianche e striate.
Lungo una battigia raggiunta da onde salate, stanno vicine, compatte come a darsi sostegno, a rivolgere un ultimo addio a qualcuna di esse che il destino ha voluto fosse trascinata nel mare.
E se dentro ogni pietra ci fosse la voce di un prigioniero di Alcina, la maga che chiudeva in un albero o in un minerale le vittime della sua crudeltà? O anche, ci fosse racchiuso un pensiero sfuggito a qualcuno che non è mai riuscito a domare, un pensiero che voleva raggiungere il mare?
La mente arriva lontano, sfonda certezze e le trasforma in grovigli di sogni che stanno insieme, compatti come le pietre su una battigia che aspettano un’onda per scivolare attraverso spazi senza confini, lungo vie liquide di inaspettata libertà.
20 venerdì Gen 2023
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inLa nave è partita in perfetto orario. È Gennaio e il fatto che sia partita è già un miracolo. La gente, poca, si sistema nei salottini preposti all’accoglienza dei passeggeri e il personale di bordo percorre con zelo le sale e i corridoi. Prendo posto anch’io in una delle poltrone da cui posso osservare il porto illuminato farsi sempre più lontano e le luci della notte sempre più evanescenti. Sono le nove della sera e l’arrivo è previsto per la mezzanotte. Qualche bambino piange, degli uomini parlano a voce alta, qualcuno mangia qualcosa e i motori della nave rombano mentre fuori il mare e il cielo diventano sempre più scuri. I miei occhi perlustrano la sala, forse c’è qualcuno che conosco, ho fatto mille volte questo viaggio. In ognuno riconosco il dialetto, i tratti tipici della gente che vive in quei luoghi dove il mare forgia il carattere e l’animo e ne diventa padrone, ma sono ormai lontani da me. Chiudo gli occhi e la porta del mio presente. Comincio a dipingere con la mente un mondo che profuma di terra bagnata, di aria salmastra, di gioia, di promesse semplici mantenute per sempre. Anche questo mondo è ormai lontano da me. Dietro lo specchio di quelle immagini vedo un mare tenebroso da cui emergono le risa sarcastiche di mostri marini che lanciano frecce, azzannano il cuore e succhiano il sangue di chi si affatica a raccogliere i cenci di trame tessute e inutilmente distese.
La nave continua a solcare quel mare buio che mette paura a gente inesperta. Riapro gli occhi. Forse mi sono addormentata. Qualcuno si è disteso lungo poltrone allineate, i bambini dormono e le madri trascorrono il tempo scorrendo le immagini di un cellulare. Chiedo dov’è la toilette: c’è un grande specchio, alcuni rubinetti e degli erogatori di sapone liquido per lavarsi le mani. Una voce annuncia che siamo arrivati a destinazione. Guardo fuori dal finestrino. Luci gialle, case bianche e volti. Sono di nuovo qui, sono ancora qui. È una promessa.
11 mercoledì Gen 2023
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in04 mercoledì Gen 2023
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