Caro ministro,

sa, per una che ha rivolto più attenzione al cuore che agli affari, è difficile capire.

La mia terra, caro ministro, è terra di accoglienza, di colore, di gioia, di CULTURA. La mia terra ha conosciuto uomini valorosi, studiosi impegnati, artisti di grande rilievo. Le nostre università, caro ministro, sono ricche di professori appassionati, preparati che danno grande valore allo loro missione. Perché di missione bisogna parlare quando decidono di rimanere e dare tutto, nonostante i tagli di uno stato lontano, fatto di gente che in Sicilia ci viene per godere del sole, dei profumi; gente che dei nostri ragazzi, delle nostre eccellenze si è nutrito.

Caro ministro, se i nostri figli se ne vanno, se voi continuate a disprezzare l’impegno e la serietà, la bellezza e la ricchezza di questa terra mia, non è solo colpa vostra. E’ di chi continua a votarvi, annebbiato da meschine promesse. La colpa è di chi dirotta una processione, imbratta la statua di Bellini (spero sappia di chi sto parlando) a Catania, riempie di spazzatura le vie di accesso ai palazzi più belli di Palermo, rovina la viabilità turistica a Messina…

Sogno un mondo dove ognuno sia orgoglioso e fiero delle proprie cose. Sogno un mondo dove la gente finalmente si guardi negli occhi e capisca il valore dell’altro che sia bianco, che sia nero, che sia uomo, che sia donna.

Che sia del nord, che sia del sud.