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~ la musica del mare: onda dopo onda, nota dopo nota. Un adagio e poi, con impeto, esplode la passione.

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Archivi Mensili: marzo 2019

Una giornata speciale

30 sabato Mar 2019

Posted by paolina campo in libri, ricordi, Salina

≈ 5 commenti

Tag

affetto, anziani, incontro, L'uomo di scalo Galera, tenerezza

-Paolina, abbiamo letto agli anziani alcune storie tratte da uno dei tuoi libri.-

Felicità. Accade a Salina, nella casa per anziani di Valdichiesa, piccola frazione abbracciata da due monti e dal mare, dove l’ aria è buona, e il silenzio racconta di un campanellino che per tre volte suona per accendere i cuori di amore vero. Accade lì dove sorge il Santuario della Madonna del Terzito, madre che accoglie e non abbandona, dove si coltiva tenerezza e germoglia gioia, dove è primavera tutte le volte che ci si incontra, perché nessuno merita di rimanere solo. Accade dove la memoria, fatta anche di poche parole, diventa un dono prezioso, un vestito importante, un’ arma vincente contro un presente troppo sfuggente.

-Paolina, ti aspettiamo!-

Una stella elettricista

19 martedì Mar 2019

Posted by paolina campo in ricordi

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Ti immagino circondato da tanti amici, tra tanta gente a cui regali ricordi, scherzi e anche angherie, perché “uno si deve sfogare!”.

Ti immagino tornato bambino e poi giovane uomo percorrere il corso con il tuo migliore amico: ” dai, ora ti accompagno fino a casa. Bene, siamo arrivati” – “Ora ti accompagno io fino a casa. Siamo arrivati”. Avanti e indietro per ridere, per chiacchierare.

Ti immagino svolazzare per il cielo con un paio di ali motorizzate e ben lubrificate, sempre indaffarato, sempre a progettare qualcosa.

Ti immagino su una stella luminosissima, mentre cerchi il modo come funziona e stai attento che non si spenga mai.

Ti immagino sorridente come lo eri con le persone che stimavi e ti volevano bene.

Daniele Nardi e la parola “inutile”

12 martedì Mar 2019

Posted by paolina campo in Salina, Sicilia

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Tag

Daniele Nardi, in-utile, Oscar Wilde, Salina, Sebastiano Tusa

daniele nardi

Daniele Nardi alla Biblioteca Comunale di Malfa, foto di Antonio Brundu,

Il mare, le isole Eolie, Salina, Malfa, la sindrome dell’eolianite per cui chi approda sull’isola ne viene inevitabilmente affascinato, catturato per sempre. Daniele Nardi era tra quelli che tornava a Salina  con affetto, trasporto, meraviglia, colpito anche lui dall’eolianite. L’ho conosciuto in biblioteca, la Biblioteca Comunale di Malfa, o meglio l’ho ascoltato, ho ascoltato la sua gioia, la sua passione, mentre raccontava delle montagne, dei suoi traguardi, delle vette solitarie eppure così piene di magia, di religioso silenzio. Ho ascoltato il ritmo delle sue parole che agganciavano uno ad uno i cuori del pubblico come una roccia da conquistare. Mi rimase impressa una parentesi che fece alla sua presentazione, come a volere aprire ancora una finestra su quella passione che lo portava a rischiare la vita, una forza che dentro di lui cercava la sua ragione di esistere, ed era lì tra le montagne, la neve, il freddo, rocce scoscese e aspre, aria rarefatta. Eppure tutto questo, diceva l’alpinista, a molti sembrava un impegno inutile.

Inutile. Mi venne in mente la prefazione a Il ritratto di Dorian Gray, dove Oscar Wilde scriveva: –

Possiamo perdonare a un uomo l’aver fatto una cosa utile se non l’ammira. L’unica scusa per avere fatto una cosa inutile è di ammirarla intensamente. Tutta l’arte è completamente inutile.-

C’era quindi un significato più importante in quella parola. E se provassimo a scomporre quella parola? In-utile: utile dentro, utile per se stessi. Ecco che quindi si arriva a un significato che trascende l’uso corrente del termine e lo porta in alto, forse verso quelle vette dove Daniele Nardi dichiarava di mettersi in rapporto con quell’ infinito  da cui l’utile spesso ci allontana. Se per Oscar Wilde «l’arte è completamente inutile», quindi pura bellezza, l’in-utile di Daniele Nardi era ricerca di se stessi, esaltazione delle emozioni e delle passioni dell’animo. Fuoco che non si spegne, bellezza infinita. Mentre lui parlava e i suoi occhi si accendevano nel patio magico della biblioteca, prendeva forma dentro di me un pensiero: l’ in-utile rende gli uomini migliori, capaci di regalare emozioni per svelare tutto il bello che ci circonda. Daniele Nardi ci ha lasciati e ci ha lasciati anche un altro grande uomo, Sebastiano Tusa che con una bottiglia di vino vecchia di duemila anni, catturò l’attenzione al Vinitaly di Verona qualche anno fa, facendosi paladino di una lotta a favore della bellezza tutta siciliana che riposa sui fondali marini e non solo.

I miei libri

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A fine giornata
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