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amareilmare

~ la musica del mare: onda dopo onda, nota dopo nota. Un adagio e poi, con impeto, esplode la passione.

amareilmare

Archivi tag: tramonto

Ultime luci del giorno

02 lunedì Mag 2022

Posted by paolina campo in libri

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Josè Saramago, mare, tramonto, viaggio

Al di là delle tende sottili le finestre si sono fatte d’improvviso luminose, sono i lampioni della strada. Già così tardi. Questo giorno è finito, ciò che ne resta si libra lontano sul mare e sta fuggendo, soltanto poche ore fa Ricardo Reis navigava su quelle acque, adesso l’orizzonte è qui dove arriva il suo braccio, pareti, mobili che riflettono la luce come uno specchio nero, e invece del pulsare profondo delle macchine del vapore, lui sente il sussurro, il mormorio della città, seicentomila persone che sospirano.

Josè Saramago, L’ANNO DELLA MORTE DI RICARDO REIS

La strada dorata

10 lunedì Gen 2022

Posted by paolina campo in tramonto

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cielo, donna, tramonto

E tu, chi sei

che ogni giorno dallo spazio lontano

scrivi storie

per inondarci

il cuore di sogni

per poi sparire la notte

lasciandoci soli e delusi?

Da un punto indefinito dello spazio avanzava una donna, piegata dai suoi anni. Lentamente attraversava il cielo con lo sguardo, seguendone un tratto così come si segue una melodia nostalgica, interrotta da silenzi e amore grande. Le note avanzavano e si lasciavano attraversare da quegli occhi incantati. Al sole piacque quel sogno musicale e dipinse d’oro i sentieri su cui la figura leggera si liberava man mano dai suoi pensieri, immaginando di cambiare i suoi abiti tristi, in vestiti di morbida organza. Una nuvola accorse e le donò un abito scintillante, dorato come la strada dipinta dal sole. Le note della melodia la presero per mano e la fecero danzare: un giro e poi un altro, una promenade e un inchino e poi ancora una giravolta fino alla piazza splendente di sole. Arrivò la notte e si spensero le luci dorate. La donna raccolse il suo corpo, diventato all’improvviso pesante, e si avviò verso casa. Trovò un uomo silenzioso e imbronciato, in attesa che lei svolgesse tutte le mansioni affinché la cena fosse finalmente servita. Si fece tardi, molto tardi e lei era tanto stanca. Sentì le spalle dolenti, il cuore lento, le gambe pesanti e gli occhi persi nel buio di quella stanza fredda. Durante la notte sentì uno strano ticchettio alla finestra che si accordava con il battito del suo cuore: prima piano e poi, man mano, più insistente fino a sentire quel muscolo in mezzo al petto bussare forte alle pareti della sua anima. Sgranò gli occhi, portò le mani al petto e ascoltò una voce che si faceva largo tra le tenebre e la chiamava. Si addormentò e in quel sonno si vide lasciare il suo corpo disteso sul letto mentre lei seguiva una scia luminosa per percorrere una via dorata dove danzare avvolta in un abito di seta leggera. L’uomo la sentì agitarsi nel sonno, le si avvicinò, la scosse, la chiamò. Lei non rispondeva. Continuò a chiamarla come mai avesse fatto prima, la baciò e la strinse a sé come da tempo non sapeva più fare. Le diede il suo respiro e lei tornò dal suo sonno. Gli raccontò della strada dorata e lui lesse in quegli occhi la solitudine. Dove era stato? Cosa aveva fatto? Si addormentò vicino a lei e insieme sognarono la strada dorata.

Sera

19 mercoledì Mag 2021

Posted by paolina campo in poesia, Salina, storia

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pace, riflessioni, tramonto

Bellezza che ferisce

trafigge il cuore

E poi svanisce.

Si accendono le luci

di gusci che tutelano

le gioie e i dolori

di una vita

ferita da più parti

da raggi di sole

troppo intensi

e che tanto hanno promesso.

Con gli ultimi bagliori,

si rasserenanno le menti

si allontanano gli affanni

si pensa a un raggio verde

da percorrere fino alla Luna

dove abbandonare

follie e sbandamenti

timori e ripensamenti.

Lo ciel, che sol di lui prima s’accende

25 giovedì Mar 2021

Posted by paolina campo in Salina, tramonto

≈ 4 commenti

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Dante, Paradiso, Salina, tramonto

Scalo Galera, Malfa-Salina

Quando colui che tutto ‘l mondo alluma

Dell’ emisfero nostro sì discende,

Che ‘l giorno d’ogni parte si consuma,

Lo ciel, che sol di lui prima s’accende,

Subitamente si rifà parvente

Per molte luci, in che una risplende;

E questo atto del ciel mi venne a mente,

Come ‘l segno del mondo e de’ suoi duci

Nel benedetto rostro fu tacente;

Però che tutte quelle vive luci,

Vie più cucendo, cominciarono canti

Da mia memoria labili e caduci.

Dante, Divina Commedia, Paradiso, XX 1-12

E’ lei

15 lunedì Mar 2021

Posted by paolina campo in Eolie

≈ 3 commenti

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attesa, donna, filicudi, tramonto

E’ lei, che attende

e nell’ attesa ascolta la vita che le gira intorno,

lasciandosi attraversare dalla magia del sole

che parte e poi ritorna.

E’ lei, che in silenzio

nutre d’amore i battiti dei cuori

che sognano domeniche festose,

giornate piene di sole

e soffi di vento profumato di zagara e viole.

E’ lei, che sa aspettare

che la vita si rinnovi,

mentre il suo cuore grato si riempie,

come vaso senza fondo,

di tutto quello che

il tempo le ha regalato

e continua a farle compagnia.

Tramonto

12 venerdì Mar 2021

Posted by paolina campo in Eolie

≈ 6 commenti

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filicudi, tramonto

Filicudi

Il sole che tramonta,

la luce che si spegne

su un giorno ormai lontano.

Come il sole al tramonto

06 venerdì Set 2019

Posted by paolina campo in mare, silenzio, pensieri, Salina

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Tag

rispetto, silenzio, tramonto

Cosa c’è in un tramonto

di così affascinante

che incute rispetto, che invoca il silenzio,

che attraversa lo sguardo?

C’è l’esperienza del morire e del rifiore ogni giorno.

Tra gioie e dolori, tra vittorie e sconfitte

tra amori perduti e poi ritrovati.

C’è l’esperienza del morire e del rifiorire ogni giorno.

Attraverso i ricordi di chi resta lì

a guardare un sole, una vita

che si avvia verso l’ultima meta,

verso quell’orizzonte,

ormai non tanto lontano.

Cosa vedono gli occhi di chi sta per morire?

Sono certa: vede splendere il senso

di quell’estremo momento.

Vede la vita riavvolgersi tutta

in un susseguirsi di immagini e storie

e volti e voci e paesaggi

e, come il sole al tramonto,

splende, e poi si ritira.

Se una sera all’orizzonte

15 lunedì Gen 2018

Posted by paolina campo in pensieri

≈ 4 commenti

Tag

mare, parole, sogno, tramonto

Se una sera, all’orizzonte,

potessi sedermi accanto al sole

che lentamente affonda i suoi colori nel mare,

e potessi chiedergli di farmi compagnia

mentre aspetto che un’emozione abbocchi

e lentamente parli…

Se una sera all’orizzonte

riuscissi a dialogare con il vento

e ascoltare i suoi soffi

furibondi o lievi,

veri e confidenti…

Se una sera all’orizzonte

riuscissi a lanciare l’amo,

una volta lontano, una volta vicino

e pescare parole per raccontare

quello che non so dire….

Allora avrò fatto un sogno

dove desidererò rimanere.

Poi piovve su l’alta fantasia…

20 venerdì Ott 2017

Posted by paolina campo in mare, silenzio

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Dante, Efesto, fantasia, mare, sogno, tramonto

IMG_20171020_104451.jpg

 

Navigarono tutto il giorno con il sole che muoveva come marionette le loro ombre sulla chiglia, a poppa e a prua e scandiva il tempo di quella  estenuante traversata. Navigavano con il cuore pieno di speranza e con il corpo carico di stanchezza. Al tramonto l’orizzonte marcò forte la sua presenza e segnò con determinazione il confine tra il mare e il cielo. Il guscio di legno su cui si erano imbarcati sembrava stesse per essere inghiottito dal silenzio dei colori che parlavano di fate e spiriti maligni.

-Tieni questa coperta. Adesso comincia a fare freddo-

La voce di suo padre, uscita dal silenzio, gli arrivò nitida per poi dileguarsi tra le fitte maglie di quell’intreccio magico di colori e aria tutto intorno.

Si avvolse nella coperta e fissò il suo sguardo lontano fino a che le palpebre si chiusero, la testa si accoccolò su una spalla e il corpo si piegò per trovare rifugio e riposo sulla chiglia del guscio di legno. Dormiva. O almeno credeva che stesse dormendo, perché si vide seduto sull’orizzonte con le gambe penzoloni verso uno spazio occupato da un bagliore di fuoco che, sembrava, avesse sciolto ogni cosa per levigare e addolcire gli angoli spigolosi del giorno passato e consegnare rinnovata bellezza.

Detto così, la lasciò dove stava e tornò ai suoi mantici:

li rivolse al fuoco e comandò loro di agire.

I mantici, venti in tutto, soffiavano sopra i crogioli,

mandando ogni tipo di refolo, che attizzasse il fuoco,

che allorché s’affrettava spirasse, altra volta smettesse,

come Efesto voleva, concluso il lavoro.¹

Sentì di provare un’ incredibile vertigine e, alzando lo sguardo, vide che le stelle si facevano sempre più prossime e la luna gli porgeva il candido lenzuolo dei sogni. Sollevò una mano e toccò le pareti infinite del cielo. Poi, cominciarono a piovere immagini, emozioni, storie, sorrisi e pianti e si vide muovere dentro ogni goccia mentre ancora restava seduto.

O imaginativa, che ne rube

tal volta sì di fuor, ch’uom non s’accorge

perché dintorno suonin mille tube,

chi move te, se il senso non ti porge?

Moveti lume che nel ciel s’informa

per sé o per voler che giù lo scorge.²

Poi piovve dentro a l’alta fantasia³ e fissò lo sguardo dentro una goccia, o forse era una stella, e sentì risa di bambini e giochi tra le onde, schizzi di acqua e un odore di dolci ripieni di mandorle appena raccolte. E poi c’era sua madre che volava lontana e suo padre che stanco aspettava un sorriso e costruiva per sé delle ali per poterla raggiungere.

-Svegliati! Siamo arrivati. Dormiremo qui stanotte. Domani ripartiamo.-

Da una goccia di pioggia della sua fantasia si staccò la voce del padre. Lasciò  allora l’orizzonte e tornò sul suo gozzo.

 

 

 

¹Omero, Iliade, Libro XVIII, 468-473

²Dante, Divina Commedia, Purgatorio XVII, 13-18

³Ibid, 25

 

 

Raggio di sole

26 sabato Ago 2017

Posted by paolina campo in Salina

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Tag

belvedere, Salina, tramonto

E poi succede che solo un desiderio ti invade la mente: farsi attraversare dalla bellezza del mondo.

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A fine giornata
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