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amareilmare

~ la musica del mare: onda dopo onda, nota dopo nota. Un adagio e poi, con impeto, esplode la passione.

amareilmare

Archivi tag: sole

Senza titolo

02 martedì Mar 2021

Posted by paolina campo in pensieri

≈ 3 commenti

Tag

silenzio, sole

Vorrei perdermi tra i colori luminosi

Di frutti succosi

E sentire ancora l’allegria

Di giornate gioiose

Di affetti avvolgenti,

Di parole che si fanno spazio

Tra il silenzio,

Come il sole che attraversa i rami

Per rendere loro una rinnovata vita.

Papaveri

20 sabato Giu 2020

Posted by paolina campo in pensieri

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Tag

Dipinto, morire, nascere, sole

Assistere ogni giorno

al nascere e al morire,

sempre con una nuova meraviglia,

con la consapevolezza

di non arrivare mai

alla fine dello stupore,

di questo nascere e morire.

Immagine

Tanti auguri!

21 giovedì Dic 2017

Tag

a muntagna, calore, casa, Natale, neve, sole

casa

Pubblicato da paolina campo | Filed under Etna, Sicilia

≈ 4 commenti

Io e Cartesio

10 domenica Gen 2016

Posted by paolina campo in pensieri

≈ 2 commenti

Tag

alba, Cartesio, mare, res cogitans, res extensa, sole, tramonto

moloMi alzo al mattino…, anzi no! Mi corico la sera programmando quello che ho da fare il mattino seguente: prendere la compressa, guardare oltre i vetri delle finestre l’Etna da una parte e il mare dalla parte opposta e, senza farmi troppo attraversare dai colori che il sole diffonde da est a ovest, prendere il caffè, mettere in moto la lavatrice, uscire per la spesa, andare alla posta e poi dal dentista, tornare a casa, cucinare. Arriva quindi il mattino, bisogna cominciare: mentre la lavatrice lava, riordino la camera da letto dopo avere provveduto a mettere gli auricolari per ascoltare la lettura dei giornali alla radio. Non posso fermarmi. Le mie mani hanno tanto da fare, le mie gambe mi portano in giro per la casa. Seguo in sequenza tutte le azioni che ho programmato la sera prima in una sorta di scaletta per cui ad ogni azione ne segue un’altra perché tutto sia in ordine e nulla venga trascurato. Mi trovo così a ragionare secondo uno schema di numerazione discreta, come direbbe un professore di filosofia appassionato di numeri, o secondo quell’arihtmòs aristotelico per cui il tempo, il mio tempo in casa, risulta essere davvero il movimento secondo il prima e il dopo.

“O Dio, potrei restar confinato pur in un guscio di noce, e credermi il re di uno spazio infinito!” (William Shakespeare, Amleto, FABBRI EDITORI, 2002, pag.115)

Certo, Amleto aveva le sue buone ragioni per desiderare di restare chiuso in un guscio di noce e avere l’illusione di essere il re dell’infinito!

Illusione. Faccio questo, faccio quello. E poi vado qua, e poi ancora vado là come una macchina, perché la mia mente è altrove. E’ lì, appesa all’ultima pagina che ho letto, protesa verso quella che vorrei scrivere, aperta al ricordo del mare, del sole. Ecco, mio caro Cartesio, sembro completamente sdoppiata, sembro la prova vivente, molto casalinga, della tua res extensa e di una res cogitans molto confusa. Devo fare presto: ho fretta, ho fretta assai, direbbe il coniglietto di Alice nel paese delle meraviglie. Ho un appuntamento all’alba e al tramonto con il sole e poi devo mettere in ordine nella mia mente le emozioni che ho provato e pensare a come mi piacerebbe descriverle. Ehi, ti raccomando mente, non dimenticare! Non dimenticare quell’attimo in cui oltre i vetri delle finestre di casa ho visto il sole dipingere il cielo, mentre il vento modellava le nuvole che libere e vivaci sembravano unirsi in un un girotondo, abbracciando i pendii della Montagna o sollevandosi in alto a formare dei vortici di soffice aria colorata. E intanto sul blu del mattino ogni cosa cominciava a tracciare ancora una volta i suoi contorni. Non dimenticare il mare e tutte le volte che ne ho avvertito la freschezza attraverso il suo odore, ne seguivo la danza, ne assaporavo il gusto salmastro e leggevo tra le onde la rabbia, la dolcezza, la superba tenacia. Così, caro Renè Descartes, se anche i miei sogni e i miei sensi dovessero ingannarmi, è certo che accendono

“uno di quei fuochi senza luce…che il fieno accende se lo ripone prima che sia secco e che fanno ribollire il vino novello, se lo si lascia fermentare insieme alla vinaccia.” (Cartesio, Discorso sul metodo, BARBERAEDITORE, 2011, pag.67)

  

                                                                                  

                           

                           

                                                               

Ultima pubblicazione, A FINE GIORNATA

27 sabato Giu 2015

Posted by paolina campo in Salina

≈ 1 Commento

Tag

A FINE GIORNATA, colori, dipinti chiesa madre di Malfa, sole, Virgilio lo Schiavo

ZOM

Un lavoro storico, etnoantropologico quello affrontato con A fine giornata, immaginando di camminare lungo la strada dei miei ricordi legati alla chiesa di san Lorenzo, come un punto che fluttua nel mare della mia memoria. Navigando lungo le note dell’orologio della chiesa mi sono trovata come dentro un quadro dove tutto è legato a tutto, dove la storia dei miei ricordi si è intrecciata con le storie che avvolgono la chiesa madre di Malfa. Ho fatto amicizia con un pittore, Virgilio Lo Schiavo, inconsapevole compagno della mia infanzia quando entrando in chiesa mi lasciavo accogliere da qualcuno che per me era già passato e che “ha vissuto con molto piacere e entusiasmo e ha portato sempre nelle vene l’amore per le isole Eolie”, come ha voluto sottolineare la figlia del pittore, la dottoressa Alanna Horan che vive in Australia e che con grande gentilezza e spontaneità ha risposto ad alcune domande che le avevo inviato via mail. La storia dei dipinti all’interno della chiesa inizia con un dono. Era l’estate del 1931 e l’artista eoliano inizia a costruire un modello in legno del disegno preparatorio all’opera da realizzare nella volta absidale della chiesa di Malfa. Virgilio parla con Assunta, personaggio immaginario che si inserisce nel racconto della vita del pittore e per tutto il romanzo concentrerà su di sé le gioie, le sofferenze, i sogni, le speranze di chi è cresciuto tra i campi spinosi dei capperi, belli, illuminati da un sole artista del cielo.

I miei libri

era
vi racconto
l'uomo di
A fine giornata
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Articoli in archivio

Mare e Montagna

  • Una stella da ricordare
  • Il telaio di Agatina
  • Una promessa
  • I Palici
  • Lucia
  • I racconti dell’Etna (2)
  • E resto ad ascoltare
  • I racconti del vulcano
  • Il sognatore
  • Svegliati Bambinello
  • Notte di Natale
  • Qoelet 2,24
  • I folletti della notte
  • L’ascolto del silenzio
  • Lucia (1)

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