
Il vento scuoteva le foglie e i petali di un cespuglio di fiori bianchi e foglioline verdi adagiate su un letto di terra umida. Alcuni rametti teneri sembravano essere investiti dal desiderio di volersi incamminare lungo il viottolo di mattoncini in pietra al limitare del giardino. C’era già aria di primavera. Si sentiva l’odore di erba, di terra bagnata, di agrumi che resistevano attaccati ai rami del loro albero, mentre si protendevano a guardare il mare che all’orizzonte si increspava appena. Esplodevano i colori e le fresie, ragazze che si preparavano a una grande festa, diffondevano nel giardino un forte odore, un profumo delizioso che apriva le porte alla memoria di danze spensierate e di improvvisi e nuovi amori. Una coccinella s’era nascosta tra i rami delle margherite. Aveva una zampetta malata. Aspettava che il sole la riscaldasse, che arrivasse, dall’ astro raggiante rigeneratore di vita, un raggio benevolo a curarle la zampa e sollevarle dal cuore il triste ricordo di quell’incidente.
-Ma guardala! Si crede migliore di tutti perché, chissà dove e chissà quando, le hanno affibbiato il bell’attributo di portafortuna.-
-Beh, non mi sembra che le sia tanto appropriato. Non riesce proprio a darsi da fare!-
I fiori ridevano di lei che non comprendeva il loro linguaggio, non aveva proprio idea di cosa stessero farfugliando. Non capiva più niente: la testa frullava parole, scompigliava pensieri e intanto la zampa lanciava messaggi di ripetuta sofferenza. Il sole si accorse del disagio di quella creatura. Inviò allora un raggio splendente che riscaldò la zampetta malata e accompagnò quel delizioso bottoncino rosso fin sopra il ramo di un grande albero di arance, dove attese che le forze le tornassero ancora. Quando la coccinella si sentì nuovamente capace, aprì lentamente le ali, le fece vibrare e volò via, alla volta del mare. Era stato il vibrare delle ali di una piccola creatura? Era solo magia? Il ramo iniziò a ricevere tanta linfa e si riempì presto di zagara e nuove foglie. Non aveva chiesto nulla alla coccinella. Le aveva offerto solo un riparo sicuro e discreto. E poi era stato così felice di avere avuto un’ospite tanto bella!
I giorni passavano e le margherite assistevano al rinvigorirsi del ramo che, anche per poco, era stato la casa di un piccolo esserino. Intanto loro, pettegole e presuntuose, dovettero piegarsi all’idea che presto avrebbero perso la loro bellezza e altrettanto presto sarebbe arrivata la fine del loro fiorire.
In tutto c’è una morale, se si sa trovarla.
Lewis Carrol