Cosa proverei oggi se qualcuno mi regalasse un grillo verde smeraldo?
Era arrivato a scuola con una scatoletta di cartone bianco. Giulio era il mio compagno di classe, eravamo in quinta elementare e quell’anno erano capitate tante cose.
La nostra maestra aveva dovuto lasciarci per un certo periodo e al suo posto era stato nominato un maestro appassionato di storia e di teatro. A seconda dell’argomento, del periodo storico che bisognava affrontare, preparava dei copioni e ci assegnava delle parti da imparare e recitare in classe.
– Tirem innanzi…- declamava un mio compagno, avanzando fiero mentre altri lo reggevano per le braccia.
– Bisogna formare la Giovine Italia…- tuonava un altro con aria seria e decisa.
Chi si scorda più i moti di liberazione nazionale della metà del 1800? Chi si dimentica di Giuseppe Mazzini o Daniele Manin?
E la scatoletta bianca?
Impegnati nei nostri ruoli, qualcuno riusciva a farsi spazio, durante l’ora di ricreazione, per dare sfogo alle proprie emozioni, ai propri sentimenti. Giulio mi porse la scatoletta come un fidanzato porge un anello prezioso. Gli sorrisi e sollevai il coperchio di cartone.
Due occhi teneri e pietosi puntarono i miei. Erano quelli di un bellissimo grillo verde, di un verde smeraldo che di certo l’animaletto aveva rubato a qualche foglia di lattuga. Con un balzo colmo di desiderio di libertà, saltò fuori e dopo due o tre zompi si diresse verso la finestra e sparì.
Il gesto simbolico di Giulio aveva preso le sembianze della libertà di cui recitavamo le gesta: la cattura e nel giro di qualche attimo, la liberazione.
E se qualcuno oggi, a distanza di anni mi regalasse un grillo verde? Di certo lo aiuterei a fuggire e mi lascerei andare all’idea di seguirlo per raggiungere luoghi dove le caprette brucano pale di ficodindia; le farfalle cantano in coro prima che viene la sera; le lucertole corrono leste a catturare un raggio di sole; le api danzano attorno a fiori ondeggianti.
E grilli verdi fissano gli occhi di chi ha conservato nel cuore l’immagine di un bimbo vestito di candido stupore.