Questa è la storia di un soffio di vento che all’alba di un giorno,
di un giorno lontano, sentì una voce, che piano e poi forte,
usciva dal suo piccolo vortice di aria in subbuglio:
-Svegliati sole! Ho bisogno di te.
Quest’alito lento di vita pesante
mi toglie il respiro, rallenta il viaggio.
Non vedo, non sento più nulla.
Riscalda il mio cuore e accompagnami li
Dove il celo è più blu.-
Il sole si alzò spingendo le nubi, tracciando la via e soffio di vento si mosse
tra i colori dell’alba, salutando la luna che più in alto nel cielo si alzava.
Provò gioia, stupore. Seguì nuvole, ascoltò colori, tastò l’aria.
Giunse davanti a un’enorme Montagna che aveva liberato il suo sfogo
come lunghi capelli che attraversavano il cielo
con antichissimi canti e preziosissimi cunti.
Meraviglia del mondo che tiene per mano il cuore di chi sa guardare lontano!
Soffio di vento seguì quei capelli e ad un tratto
la chioma imponente gli indicò una piccola onda.
Faticava la povera ondina. Il suo sforzo si spezzava prima ancora
di raggiungere la riva dove una conchiglia aspettava il suo abbraccio.
-Bisogna combattere con un male strano:
toglie la vista, annebbia lo stupore che apre la porta all’amore.
Vai da Efesto, il dio artigiano, sciancato e sgraziato.
Lui conosce la forza della bellezza dell’arte, espressione del mondo.
Chiedigli di costruire uno scudo che ci protegga dal male di abbassare lo sguardo.-
Partì, quindi, soffio di vento e seguendo al contrario la scia dei capelli etnei,
scese lungo il cratere dove mantici enormi soffiavano su un fuoco divino.
-Che sei venuto a fare qui, piccolo amico. Stai attento! Potresti esser preda di uno dei miei mantici. Ma vieni e parla.-
-Conosco la tua arte e come accogliesti la richiesta della madre di Achille. Io non ti chiedo uno scudo regale. E’ per me. Voglio aiutare una piccola onda a raggiungere presto la riva del mare. Devo credere e anche lei deve credere che abbia un senso potersi raggiungere e finalmente abbracciare.-
-Bisogna sentire e vedere il battito di madre Terra e allora sarà meraviglia che tutto muove, che avvicina le parole e le genti, le onde alla riva, un soffio di vento a un’ondina leggera. Preparerò per te uno scudo della gioia che parla dell’emozione del mare che accoglie e mai vorrebbe un mondo di pianto.-
Il dio claudicante cominciò a forgiare lo scudo con tutte le sfumature d’azzurro. Incise onde festose che si rincorrevano come cavalli bianchi su una battigia coperta di rosee conchiglie; e poi gabbiani che giocavano e pescavano i pesci che a galla arrivavano attirati dalla luce del sole; e gozzi dipinti da uomini che attraversano il mare con rispetto e ardore. Quando lo scudo fu pronto, soffio di vento aspettò che Efesto azionasse un suo mantice e lo spingesse fuori dal cratere per raggiungere presto la sua piccola onda.
Che il mondo si accorga di ogni piccolo sforzo a rendere sano quel che ci vien consegnato, a prendersi cura di ogni piccolo gesto, di ogni piccola onda.
Svegliati sole! Svegliati sempre! Soffio di vento è lì pronto a volare.