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Festival letterario in Australia
29 lunedì Ago 2016
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08 martedì Mar 2016
Elcie si arruolò come pilota all’Air Base del Queensland e lasciò Sydney e i suoi spasimanti, per impegnarsi nell’ importante ruolo di Flight-Lieutenant. Una mattina venne raggiunta dal suo comandante. Lo vide agitato e nervoso. Pensò che doveva prepararsi a una missione, che bisognava intervenire in aiuto di qualche aereo in difficoltà. Si alzò di scattò, fece il saluto di rito e si mise sull’attenti in attesa di un nuovo ordine.
-C’è un artista che sta facendo degli ottimi disegni e dice di essere il suo fidanzato.-
Alzò poi all’improvviso la voce.
– Ma si trova nel no-go zone del nostro Military Air Base! Se davvero è il suo fidanzato, gli dica di smettere subito! E’ un ordine, Flight-Lieutenant Wyse!-
-Sì, signore! Certo, Signore…- ( Palina Campo, A fine giornata, A&B, Acireale, 2015, pag.71)
Quando cominciai ad interessarmi della vita del pittore eoliano Virgilio Lo Schiavo, le mie ricerche mi portarono alla scoperta dell’interessante mondo della moglie dell’artista, Elcie Wyse. La madre, di origine irlandese, era emigrata in Australia sul finire del XIX secolo e aveva acquistato una grande fattoria nella Yass Valley, non lontano da Canberra. Elcie, quindi, nacque e visse in Australia dove frequentò prima il St Vincent’s College, Potts Point e si laureò poi in medicina seguendo le orme di donne come Harriet Biffin e Lucy Gallett che fondarono a Sydney il primo ospedale gestito da donne e per donne e bambini. In un articolo datato luglio 1950
Rachel Forster Hospital for Women and Children
SYDNEY, N. S. W., AUSTRALIA
Mary C. Puckey, M. D.
si ripercorrono le tappe che portarono all’apertura dell’ospedale, che nacque dalla collaborazione tra donne che spesero tutte le loro energie in quell’opera.
Durante la prima guerra mondiale, l’American Medical Women’s Association grazie a una donazione dell’American Women’s Hospital, mise a disposizione della Federazione Australiana delle Donne Medico una somma di denaro a favore di donne che avevano prestato il loro servizio come medici al fronte e avevano riportato gravi ferite. Di quella somma solo una parte fu necessaria allo scopo originario. Con il consenso dei donatori, l’importo residuo fu diviso in parti uguali tra il Queen Victoria Memoria Hospital, a Melbourne, e il Rachel Forster Hospital. Dalle pagine dell’articolo di Mary C. Puckey del 1950 si legge:
TWENTY-EIGHT YEARS AGO Dr. Lucy Gullett returned from Melbourne after attending the twenty-fifth annual meeting of the Queen Victoria Memorial Hospital (a hospital founded and staffed by women for women and children) full of enthusiasm for their work and a burning ambition to follow in their footsteps. Dr. Gullett and Dr. Bif in, two of Sydney’s best known women physicians.
…………………………………………………………………………………………………………………..
In 1925 the first Resident Medical Officer, Dr.Leonie Amphlett, and the first resident Matron,
Miss Livingstone, were appointed. The need for accommodation for in-patients was becoming more urgent and, in 1926, Lady Denison opened a new wing free of debt, which would accommodate six patients and the necessary nursing and domestic staff. Additions were made to the out-patient department to cope with the rapidly growing yearly attendances, now 19,086.
By 1931 the hospital was recognized as a public hospital under the Hospitals Act of 1929, a big
step forward.
Questi solo alcuni passi delle cinque pagine dell’articolo sulla storia dell’ospedale e delle donne che ne hanno seguito e voluto la realizzazione.
L’ospedale di Sidney si avvaleva anche dell’importante aiuto della moglie dell’allora Governatore Generale d’Australia Henry William Forster, lady Rachel Forster a cui sarà intitolata la struttura nata con pochi letti e tanta buona volontà nel 1922 grazie alle pioniere della medicina australiana. La donazione servì ad ingrandire l’ospedale acquistando letti e attrezzature, aprendo così nuovi reparti. Nel 1949 l’Università di Sydney assegnò al Forster il riconoscimento a divenire il primo ospedale in Australia ad essere abilitato come scuola per l’insegnamento clinico di studenti in medicina. Molte donne hanno contribuito allo sviluppo dell’ospedale e la dottoressa Elcie Wyse fu tra queste. Nel 1952 aprì un reparto unico nel suo genere in Australia, facendo arrivare direttamente dall’America l’attrezzatura per lo screening mammario grafico, per la prevenzione del tumore al seno.
Pilota, medico, presidente del Medical Womens’ Association, direttore della sua clinica chirurgica privata. Ma anche moglie e madre attenta e appassionata. Seguì sempre il suo Virgilio nel desiderio di tornare di tanto in tanto nella sua isola, apprezzando i colori e i profumi di quell’ambiente così magico da sentirne il richiamo fino alla fine dei propri giorni.
Elcie e Virgilio partirono dall’Australia alla volta di Roma, dove la loro figlia risiedeva già da qualche anno. Si imbarcarono quindi per le Eolie e trascorsero l’estate su quell’isola che l’artista aveva nelle vene e che si era portato in giro per il mondo. Respirò ancora una volta l’azzurro del mare e del cielo, si circondò dei ricordi della terra vulcanica ricoperta di capperi, di quel lido dove il nonno aveva messo alla prova la potenza del suo giovane corpo e rivide la scena tra le ciocche dorate del sole al tramonto.
-Forza ragazzo! Tira, tira forte! Afferra bene coi denti la corda!-
A fine giornata Oceano lo andò a trovare, e gli mostrò come tra impetuose onde aveva conservato i pianti e le gioie della sua gente. E intanto a Salina i giorni trascorrevano e quando fu tempo di salire ancora sulla nave, la guardò scivolare lontano.
-Andiamo, entriamo in cabina. Non si vede più.-
Virgilio Lo Schiavo morì a Roma, pochi giorni dopo. (Ibid., pag.95)
Era il 1971.