
Quante cose si vorrebbero dire o raccontare e si tengono a bada perché non vadano a compromettere equilibri faticosamente conquistati. Quante volte ricorriamo alla palestra del cuore per imparare gli esercizi del saper vivere, per ridurre al minimo le conseguenze di discorsi buttati lì, senza alcuna attenzione.
Dalle mie parti si dice:
A lingua non avi ossa
ma rumpi l’ossa.
La lingua non ha ossa, è morbida, innocua, inoffensiva. La lingua, però, è uno strumento del linguaggio e, come tempesta che agita il mare e i rami degli alberi, una frase, una parola possono davvero ferire e, ancora peggio, umiliare, azione feroce su una persona dall’animo sensibile.
C’era una volta…facciamo che sia una fiaba. C’era una volta un uomo forte che al mattino andava presto nei campi e sulla sua strada incontrava un altro uomo che andava a vedere sorgere il sole. Si guardavano, uno con l’aria di chi vuol giudicare, l’ altro, invece, avrebbe voluto accennare appena un sorriso. Mattina dopo mattina, fino a che una volta l’uomo forte non trattenne più la sua indignazione e si rivolse all’altro con asprezza:
-Sei uno che non sa cosa significa lavorare. Sei proprio una nullità che perde tempo ad andare in giro a quest’ora.-
L’uomo sognatore abbassò gli occhi e non rispose. L’uomo forte raggiunse i suoi campi orgoglioso di sapere il fatto suo. Continuò a infierire la mattina dopo e l’altra ancora, fino a quando non vide più il bersaglio della sua arroganza.
Una notte sognò di incontrarlo tra i rami di un albero cresciuto in mezzo al mare con foglie grandi, piccole e medie. Su ognuna scriveva qualcosa e poi la lasciava scivolare tra le onde. lo vide e lo invitò a sedersi su un ramo. L’uomo forte accettò e prese tra le mani una foglia su cui era scritto: FERMATI. Ne prese un’altra e lesse: RIFLETTI.
Si svegliò che ancora era notte. Si vestì, uscì di casa e si avviò giù per quella strada che portava dove il sole si mostrava al suo sorgere. Ancora era buio e la strada era illuminata dalla luna. Lo trovò ad aspettare i primi raggi del sole, seduto su uno scalino di pietra dove nessuno l’avrebbe potuto vedere. Si era sentito schiacciato da certe parole e si nascondeva per non essere ancora colpito. L’uomo forte pensò al suo sogno e si sedette anche lui aspettando che l’alba arrivasse. Capì quanto era stato feroce e assaporò per la prima volta l’emozione del primo raggio di sole.