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~ la musica del mare: onda dopo onda, nota dopo nota. Un adagio e poi, con impeto, esplode la passione.

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Archivi della categoria: tramonto

Unal e Elos

28 martedì Feb 2023

Posted by paolina campo in tramonto

≈ 4 commenti

Tag

Antropologia strutturale, Claude Lèvi-Strass, foresta, tribù, villaggio

Come un ciottolo lanciato in mare, così il villaggio di Unal e Elos si sviluppa in uno spazio assolato della foresta: dal centro, la struttura si dispone su cerchi concentrici, via via sempre più grandi e sempre più evanescenti.

É sera e il sole saluta il giorno, mentre la luna sorge per custodire i sogni degli abitanti del piccolo villaggio. Unal e Elos giocano ancora insieme fino a quando le loro madri li intimano di tornare alle capanne.

I due adolescenti si salutano per l’ultima volta. Appena il sole sorgerà di nuovo, Elos sarà accompagnato da suo padre alla casa degli uomini. È la legge del villaggio, la cui struttura circolare esprime chiaramente l’opposizione tra maschio e femmina, sacro e profano.

La casa degli uomini si trova al centro del grande spazio circondato da alberi altissimi, diviso ad anelli concentrici proprio a partire dalla casa degli uomini dove vivono i celibi e che diventa, occasionalmente, punto di ritrovo per gli uomini sposati. Le donne non hanno accesso a questa sorta di ombelico del mondo e Unal lo sa. Sa che il suo destino è quello di vivere in una capanna alla periferia del villaggio insieme alle altre donne; sa che dovrà occuparsi delle faccende domestiche e dei figli la cui sorte sarà gestita dagli uomini.

Sa che le è vietato oltrepassare il cerchio di cespugli che chiudono l’ampio spazio attorno alla casa degli uomini.

Elos quella sera, prima di salutarla, le racconta che in suo onore gli uomini hanno organizzato riti propiziatori e danze da eseguire nell’ anello di terra oltre i cespugli.

É sera. E poi mattina. Elos va via. Sembra che il ciclo del giorno e della notte si sia invertito. Il suo sole è scomparso dietro i cespugli.

É di nuovo sera. Le voci degli uomini che danzano, mentre esibiscono i loro arnesi sacri, arrivano chiare alla periferia, all’ultimo anello del villaggio.

Unal fugge dalla capanna, raggiunge la foresta e si arrampica su un albero altissimo.

Sorge tra i rami e osserva il suo sole ormai irraggiungibile.

Le nuvole e il pescatore

23 venerdì Set 2022

Posted by paolina campo in mare, silenzio, tramonto

≈ 2 commenti

Tag

nuvole, parole, stupore

Nuvole grosse e scure

si specchiavano superbe

sulla superficie calma del mare,

mentre la notte iniziava

a stendersi sulle cose del mondo.

Cumuli di denso vapore,

carichi di maestoso stupore,

salutavano il giorno

che scivolava

tra le pagine

del grande libro della storia.

Erano lì raccontate le gesta

di re e regine,

di maghe e fattucchiere,

ma anche di quel pescatore che,

a fine giornata,

si avviava lento

verso la riva.

Solo, sul suo piccolo gozzo,

discuteva col mondo,

parlando una lingua a molti sconosciuta:

poche parole, essenziali,

scandite piano, quasi sottovoce.

Come quelle recitate dalle

nuvole grandi.

La strada dorata

10 lunedì Gen 2022

Posted by paolina campo in tramonto

≈ 4 commenti

Tag

cielo, donna, tramonto

E tu, chi sei

che ogni giorno dallo spazio lontano

scrivi storie

per inondarci

il cuore di sogni

per poi sparire la notte

lasciandoci soli e delusi?

Da un punto indefinito dello spazio avanzava una donna, piegata dai suoi anni. Lentamente attraversava il cielo con lo sguardo, seguendone un tratto così come si segue una melodia nostalgica, interrotta da silenzi e amore grande. Le note avanzavano e si lasciavano attraversare da quegli occhi incantati. Al sole piacque quel sogno musicale e dipinse d’oro i sentieri su cui la figura leggera si liberava man mano dai suoi pensieri, immaginando di cambiare i suoi abiti tristi, in vestiti di morbida organza. Una nuvola accorse e le donò un abito scintillante, dorato come la strada dipinta dal sole. Le note della melodia la presero per mano e la fecero danzare: un giro e poi un altro, una promenade e un inchino e poi ancora una giravolta fino alla piazza splendente di sole. Arrivò la notte e si spensero le luci dorate. La donna raccolse il suo corpo, diventato all’improvviso pesante, e si avviò verso casa. Trovò un uomo silenzioso e imbronciato, in attesa che lei svolgesse tutte le mansioni affinché la cena fosse finalmente servita. Si fece tardi, molto tardi e lei era tanto stanca. Sentì le spalle dolenti, il cuore lento, le gambe pesanti e gli occhi persi nel buio di quella stanza fredda. Durante la notte sentì uno strano ticchettio alla finestra che si accordava con il battito del suo cuore: prima piano e poi, man mano, più insistente fino a sentire quel muscolo in mezzo al petto bussare forte alle pareti della sua anima. Sgranò gli occhi, portò le mani al petto e ascoltò una voce che si faceva largo tra le tenebre e la chiamava. Si addormentò e in quel sonno si vide lasciare il suo corpo disteso sul letto mentre lei seguiva una scia luminosa per percorrere una via dorata dove danzare avvolta in un abito di seta leggera. L’uomo la sentì agitarsi nel sonno, le si avvicinò, la scosse, la chiamò. Lei non rispondeva. Continuò a chiamarla come mai avesse fatto prima, la baciò e la strinse a sé come da tempo non sapeva più fare. Le diede il suo respiro e lei tornò dal suo sonno. Gli raccontò della strada dorata e lui lesse in quegli occhi la solitudine. Dove era stato? Cosa aveva fatto? Si addormentò vicino a lei e insieme sognarono la strada dorata.

Insonnia

30 venerdì Apr 2021

Posted by paolina campo in poesia, Salina, tramonto

≈ 2 commenti

Tag

decennio avvicinamento delle culture, fantasia

Molto grata a Luisa Zambrotta che mi ha invitata su Facebook a partecipare al DECENNIO DI AVVICINAMENTO DELLE CULTURE-Esposizione internazionale virtuale. Pubblicherò dieci poesie, una al giorno, per dieci giorni.

3° giorno

INSONNIA

Una bella gallinella

uscì presto quella mattina.

Era stanca e avvilita

di restare chiusa in gabbia

mentre tutte le sorelle

intonavano le note

di un torpore assai profondo.

Che nottata era trascorsa!

A lei il sonno

non la prendeva,

e restò tutta la notte

aggrappata ad un pensiero.

Solo la luna, bella e bianca,

ascoltava i suoi silenzi.

Che stranezze per una dolce gallinella!

Che trovasse un bel galletto

e covasse le sue uova

piuttosto che pensare

al mare

al vento

e

ai concerti.

Volle andare quella mattina,

e sul bordo di una falesia,

vide il sole salutare

l’impossibile suo amore

che pian piano

scivolava aldilà dell’orizzonte;

ascoltò le melodie delle onde spumeggianti,

che ora piano e poi più forte,

si allungavano sul lido

mentre il vento di lì passava

e con garbo la livrea le accarezzava.

Le fu appresso una stellina

che nella notte s’era persa,

ed insieme viaggiarono

per il cielo decorato

da quel sole che nasceva.

Lo ciel, che sol di lui prima s’accende

25 giovedì Mar 2021

Posted by paolina campo in Salina, tramonto

≈ 4 commenti

Tag

Dante, Paradiso, Salina, tramonto

Scalo Galera, Malfa-Salina

Quando colui che tutto ‘l mondo alluma

Dell’ emisfero nostro sì discende,

Che ‘l giorno d’ogni parte si consuma,

Lo ciel, che sol di lui prima s’accende,

Subitamente si rifà parvente

Per molte luci, in che una risplende;

E questo atto del ciel mi venne a mente,

Come ‘l segno del mondo e de’ suoi duci

Nel benedetto rostro fu tacente;

Però che tutte quelle vive luci,

Vie più cucendo, cominciarono canti

Da mia memoria labili e caduci.

Dante, Divina Commedia, Paradiso, XX 1-12

I miei libri

era
vi racconto
l'uomo di
A fine giornata
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