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~ la musica del mare: onda dopo onda, nota dopo nota. Un adagio e poi, con impeto, esplode la passione.

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Archivi della categoria: Natale

Il sognatore

30 venerdì Dic 2022

Posted by paolina campo in Natale

≈ 3 commenti

Tag

sognatore, speranza

Lago di Como

Un presepe è un luogo magico. È un pezzetto di mondo popolato da gente umile e ricchi signori; da contadini e suonatori; ricamatrici e fabbri. E poi c’è il pastorello incantato dalla luce che arriva dalla culla del Divin Bambino, la fanciulla inginocchiata che prega assorta davanti la grotta piena di gioia. C’è anche un uomo strano che parla di luna e stelle, di sentimenti e buone intenzioni; è il sognatore che parla al cuore di ognuno e con la fantasia regala la speranza di essere felici.

Sono un sognatore,

 è vero, è forse una colpa?

E allora condannatemi,

perché ho rubato un bacio

e un pezzetto di luna,

sono stato forse distratto con la ragione,

ho tenuto nascosti sogni oltre misura,

e tante inutili speranze.

Sì…mia è la colpa,

ma non mi sono mai arreso

alle giornate tutte uguali

né a un cielo senza colori:

l’ho dipinto tutto con i colori più belli,

perché il nero fa troppo buia la notte,

e le ragnatele ci afferrano il viso

 e diventiamo vagabondi,

miserabili padroni di passi spaventati.

Ma oggi in cielo c’è una luce grandiosa,

e in terra una vita nuova,

cercatevi nelle tasche

le parole più belle da regalare,

è nato l’amore, l’amore…

Stasera , quando tornate a casa,

coricatevi speranzosi dal lato del cuore.

Autore sconosciuto

E dal lato del cuore mi son coricata, per proteggere i sogni e il nuovo amore.

Svegliati Bambinello

24 sabato Dic 2022

Posted by paolina campo in Natale, pensieri

≈ 2 commenti

Tag

cuore, desideri, nostalgia

https://amareilmare.wordpress.com/2020/12/11/svegliati-bambinello-2/

Notte di Natale

22 giovedì Dic 2022

Posted by paolina campo in Natale

≈ 4 commenti

Tag

auguri, luci, presepe

Era di nuovo Natale. La signora Maria si apprestava ad adornare la casa di luci e lucine, presepi e alberelli grondanti di palline di tutti i colori. Viveva da qualche tempo da sola in quella casa, così grande da contenerci tutti gli anni della sua vita. Ogni parete, porta, finestra o balcone erano libri su cui erano raccontate le storie di tutti quelli che erano nati, accolti, amati da quella piccola signora. Durante i giorni dedicati agli addobbi e alle preghiere a Gesù Bambino, la facciata del suo condominio era stata ingabbiata da un ponte di ferro per agevolare i lavori di ristrutturazione. Tra gli operai che attraversavano i piani del ponte, c’era Marcello, un bravo ragazzo che la signora Maria conosceva già da qualche tempo. Giovane, forte, con un sorriso buono e tanti sogni da realizzare.

            – Sa signora Maria, mi piacerebbe allenare al gioco del calcio i bambini del mio quartiere e poi mi piace tanto fare i presepi, grandi e con tanti pastorelli.

In queste brevi conversazioni c’era la condivisione della possibilità di realizzare dei sogni e l’incitamento, da parte della donna, a credere sempre ai propri sogni. Poi un caffè, un sorriso e si tornava al lavoro, alle proprie faccende.

Chiusa la parentesi con Marcello, la signora tornava a vagare tra i percorsi infiniti della sua casa. Una mattina, che già aveva completato di sistemare il presepe, decise di scrivere a Gesù Bambino.

Lettera a Gesù Bambino

Caro Bambinello,

sono anziana, lo so. Lo so che aspetti che ti scrivano i bambini, ma so anche che non negherai attenzione a un cuore che è rimasto fanciullo e non fa la conta degli anni che sono trascorsi. Un cuore che continua a vedere volare nel cielo i sogni più strani e cose impossibili, i sorrisi più ingenui e i ricordi più belli.

Ti chiedo Bambinello bello, fa che tutti nel mondo scoprano di avere un cuore fanciullo e scoprano di avere il coraggio di ascoltare il richiamo alla gioia; fa che nessuno venga umiliato in nome Tuo o in nome di una pace costruita su false argomentazioni; non permettere a nessuno di oscurare i cuori con sensi di colpa costruiti con mattoni pesanti per seppellire la tenacia, l’orgoglio, la forza e l’impegno di tanti sorrisi e tanto lavoro. Che la pace, quella vera, quella che salva la dignità di una persona, di un popolo ci raggiunga su questa terra come un raggio luminoso che vivifica un fiore. Ancora ti chiedo, Bambinello bello, di permettermi ancora e per tutti i giorni che mi rimangono, di volare leggera tra le vie della fantasia, che la mia mente trovi sempre la strada dove il mio cuore possa sentirsi fanciullo.

Chiuse bene la lettera, la infilò in una busta e la poggiò in un angolo del presepe.

Trascorsero i giorni e  giunse la notte di Natale. Le luci sembravano sfavillare di una luce più allegra e vivace. Lei restava a guardare lo scintillio che attraversava il presepe, aspettando la mezzanotte quando avrebbe deposto il Bambinello nella mangiatoia, come da tradizione. Quella notte, sentì le campane annunciare il Natale e sentì anche il suono di una zampogna farsi sempre più vicino. I pastorelli s’erano come destati da un sonno che durava da secoli e si avviavano proprio verso di lei. Impietrita da quella visione, lasciò che quello che doveva accadere, accadesse. Divenne piccola come i pastori e insieme a loro si diresse verso la mangiatoia, recitando la sua preghiera mentre gli occhi le si erano riempiti di pianto.

TANTI AUGURI

I folletti della notte

17 sabato Dic 2022

Posted by paolina campo in Natale

≈ 5 commenti

Tag

acque profonde, folletti, notte, sogni

Lago di Como

La notte, quando si spengono tutte le luci,

i folletti delle acque più profonde

emergono per illuminare i sogni di chi dorme.

Nessuno ha coscienza del loro arrivare.

Emergono lentamente,

attraversano le onde

e poi arrivano nelle case,

per avvicinarsi al corpo

di chi si è abbandonato

nelle braccia del sonno

conquistatore di anime serene.

Dormono gli uomini, i gatti, i cani, gli uccelli e i galli.

Il mondo è avvolto in un silenzio

fluttuante di nuovi messaggi,

di nuove armonie.

I folletti si immergono

nel silenzio incantatore.

Sussurrano storie

alle orecchie di chi cerca

di vivere nuove avventure

nel sogno.

Trascorrono lente

le ore notturne e

quando da lontano i raggi del sole

si preparano a fendere il buio,

le stelle, la luna, i pianeti brillanti nel cielo

avvisano i folletti che

è tempo di lasciare

che le creature del mondo

riprendano in mano

la vita del giorno che nasce.

Si preparano, allora, e,

prima che Aurora appaia lucente

solcando a est l’orizzonte,

gli spiritelli si accingono

a percorrere una scala

che li porterà giù,

negli abissi profondi di acqua che li avvolge,

così come l’aria ricopre di sé

chi si desta già fin dalle prime ore dell’alba.

Il nido di Dio

28 lunedì Dic 2020

Posted by paolina campo in Etna, Natale, pensieri, poesia

≈ 4 commenti

Tag

Etna, Natale, nido, sogni

Si sentiva forte il vento.

Qualcosa cambiava, doveva cambiare.

Ognuno nel proprio guscio,

accennava un sorriso,

riflesso, strano a dirsi,

di una certa serenita` del cuore.

Non bisognava affannarsi,

tutto era a portata di mano.

Tutto era vicino,

come mai avremmo pensato.

Il vento soffiava forte

e noi lo ascoltavamo.

Parlava,

mentre il sole

dipingeva il mondo

di un nuovo giorno.

E Dio,

che mai s’era scordato di noi,

lancio` un nido pieno di sogni

di cui bisognava

aver cura.

Per sempre.

Apocalisse di Giovanni 12,1

20 domenica Dic 2020

Posted by paolina campo in Natale

≈ 2 commenti

Tag

Apocalisse, La Bibbia, Madonna

Immacolata Concezione, 1628 di Peter Paul Rubens (1577-1640, Italy)

Primo segno: la Donna e il dragone

Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno: un enorme drago, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.

Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli.

Svegliati Bambinello

11 venerdì Dic 2020

Posted by paolina campo in Natale

≈ 8 commenti

Eccoti, ancora qui nella tua umile culla. Splendente d’amore e di gioia, e dormi.

Non ho nulla da offrirti, solo la debolezza, la nostalgia, la malinconia,

la speranza di una tenerezza che vibra nel cuore

al ricordo di antiche carezze e delicate canzoni

da conservare per sempre e cantare in silenzio.

E’ ancora Natale, e tu dormi.

Sara’ che vorrei che mi guardassi dritto negli occhi e

mi gridassi di alzare lo sguardo, di aver piu’ coraggio,

di sciogliere i nodi che ho intrecciato e nascosto.

Sara’ che vorrei che il tuo sguardo

arrivasse fin dove non arriva piu’ il tuo messaggio d’amore,

e si muore.

Sara’ che vorrei credere ancora

che possa esistere al mondo la cura per le piccole cose,

un saluto sincero, e la fiducia che fare e’ meglio che restare a guardare.

Sara’ che ho sempre creduto che da quell’ umile culla

zampillassero insieme la gioia e il dolore,

il bianco e il nero, il positivo e il negativo

e in mezzo tante altre cose per aprirci il cuore allo stupore.

Ma Tu dormi. Dormi ancora?O sono troppo lontana per vedere ancora i tuoi occhi?

I miei libri

era
vi racconto
l'uomo di
A fine giornata
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