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Nel 1887, il direttore dell’osservatorio astronomico di Parigi, Amédée Mouchez, realizzò nuove tecnologie di fotografia per la mappatura dei corpi celesti. Il suo progetto prevedeva una lista di osservatori nel mondo e ad ognuno era affidato il compito di lavorare sulla sezione di cielo osservabile dal proprio laboratorio. Così, tra la Prima e la Seconda guerra mondiale, mentre gli Stati erano impegnati in azioni belliche, studiosi di nazionalità diverse disegnavano la Carte du Ciel, una mappatura dei corpi celesti, frutto del lavoro di osservazione e di ricerca di venti laboratori in venti Stati diversi.

            Nel 1890 Annibale Riccò, noto astronomo e astrofisico italiano, fu chiamato a coprire la cattedra di Astrofisica presso l’Università di Catania. Riccò diresse anche l’Osservatorio etneo e avviò il progetto Carte du Ciel per la zona affidata alla città siciliana, scelta per la sua posizione geografica e per il prestigio dei suoi docenti. Ben presto l’Osservatorio catanese, insieme a quello danese di Helsingfors, dimostrò le sue potenzialità, tanto che dopo mezzo secolo di lavoro, fu il primo a pubblicare la sua parte di Catalogo inserendo coordinate rettilinee e sferiche.

            Tra i collaboratori più importanti di Annibale Riccò, c’era Azeglio Bemporad. Nato a Siena, fu chiamato all’età di ventinove anni a ricoprire la cattedra di matematica all’Università di Catania. Studioso attento e inflessibile, qualche anno più tardi, insegnò Astrofisica e Geodesia sempre all’Università di Catania, dedicandosi con passione alla compilazione del Catalogo Astrofotografico all’interno del Regio Osservatorio etneo, di cui divenne presto direttore. Il suo lavoro fu apprezzato in Germania e a Parigi, grazie alle centinaia di pubblicazioni  scientifiche da lui prodotte.

            Ma Bemporad era ebreo e, durante la Seconda guerra mondiale, precisamente nel 1938, venne esonerato dall’incarico, come previsto dalle leggi razziali. Nonostante si fosse affiliato al Partito Fascista, ne rimase schiacciato e mortificato.  L’illustre matematico e astronomo, docente di Astrofisica e Geodesia per l’Università di Catania e Direttore del Regio Osservatorio etneo vedrà la sua casa distrutta dai bombardamenti e la sua carriera bruciata dalla terribile applicazione di leggi atroci. Morirà a Catania l’11 Febbraio del 1945 e riposa nel cimitero della città che poco o nulla sa di un grande studioso che diede prestigio alla sua università.