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Nuvole grosse e scure

si specchiavano superbe

sulla superficie calma del mare,

mentre la notte iniziava

a stendersi sulle cose del mondo.

Cumuli di denso vapore,

carichi di maestoso stupore,

salutavano il giorno

che scivolava

tra le pagine

del grande libro della storia.

Erano lì raccontate le gesta

di re e regine,

di maghe e fattucchiere,

ma anche di quel pescatore che,

a fine giornata,

si avviava lento

verso la riva.

Solo, sul suo piccolo gozzo,

discuteva col mondo,

parlando una lingua a molti sconosciuta:

poche parole, essenziali,

scandite piano, quasi sottovoce.

Come quelle recitate dalle

nuvole grandi.