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Tra il 1858 e il 1862, le campagne del sud della Francia furono raggiunte da una terribile maledizione: la fillossera, un insetto che aveva infettato migliaia di barbatelle di viti, mettendo in ginocchio la già precaria vita dei contadini. Era arrivato dall’America quel parassita che aveva tolto il sonno a intere famiglie, tra cui quella di Brigitte che, un giorno, si trovò nella condizione di lasciare tutto per cercare un posto migliore dove vivere, magari imbarcandosi su uno di quei velieri che arrivavano al porto di Marsiglia.
In quegli anni, le acque del Mediterraneo erano solcate da grandi velieri, alcuni dei quali provenivano da un’isola, piccola ma tanto ricca, dove si produceva un’ottima Malvasia, vino denso, zuccherato, dorato. La sua fortuna risaliva al periodo tra il 1805 e il 1815, quando i soldati inglesi, di stanza a Messina durante le guerre napoleoniche, l’avevano scoperto e ne avevano consumate enormi quantità. Nel volgere di pochi anni, la flotta mercantile di Salina si fornì di decine di velieri e la terra fertile dell’antica Didyme, fu messa a coltura fino alle cime delle sue montagne, il Monte Porri e il Monte Fossa delle Felci.
Il padre di Brigitte aveva preso contatti con uno dei padron e una mattina aspettò di imbarcarsi, insieme alla sua famiglia, pronto a attraversare il Mediterraneo per raggiungere il luogo dove poteva continuare a coltivare la terra. Navigarono giorno e notte, fino a quando approdarono al porto di Santa Marina. La famiglia francese trovò una sistemazione nella piccola frazione di Lingua, dove Brigitte conobbe un giovane con il quale si sposò e, ancora giovane, ebbe dei figli.
La fillossera, inesorabile, raggiunse però anche le campagne di Salina e nel giro di pochi anni, anche le barbatelle piantate e coltivate sull’isola furono distrutte. I velieri dovettero interrompere il loro commercio: le viti, annientate dal parassita, non diedero più frutto e l’economia dell’isola crollò improvvisamente. Molti emigrarono in Australia, altri in America. Anche i genitori di Brigitte lasciarono l’isola, portandosi dietro affetti, ricordi e progetti. La ragazza, rimase a vivere a Lingua e non tornò mai più nella sua amata Marsiglia.
– La mia mamma soffrì tanto di malinconia. Morì con un grande vuoto nel cuore. – Così ricorda la signora Maria, ormai avanti negli anni e che ancora vive sull’isola.
Il mare aveva raccolto insieme tutte le onde e le aveva portate lontano. Ne aveva dimenticata una piccola e fragile, che si dileguò sulla battigia di un paese dove non aveva scelto lei di approdare.