Anche per quell’anno il mese di Marzo era arrivato. Dispettoso, imprevedibile e un po’ pazzo, decise che un pastore che, a dir suo, era uno che la sapeva lunga, doveva ricevere una bella punizione. Andò quindi a trovarlo e gli chiese dove avrebbe portato le sue pecore al pascolo. L’uomo si insospettì: sicuro, pensò, vuole giocarmi un brutto tiro. Dovete sapere che il pastore viveva su un’isola formata da due montagne, come un seno di donna, e quindi era solito portare le pecore al pascolo o nei campi dell’una o nei campi dell’altra montagna. Dovete sapere ancora che le montagne erano ricche di erbe e verdure profumate di cui gli ovini erano ghiotti.
-Oggi le porterò lassù, nei campi di Monte dei Porri.-
-Bene-rispose Marzo-buon lavoro!-
Sogghignando tra sé e sé, raccolse dal cielo tutte le nuvole più nere che riuscì a trovare e le posizionò su quel monte provocando una vera tempesta .
Il pastore, che aveva capito le brutte intenzioni del mese più pazzo dell’anno, assisteva da Monte Fossa all’acquazzone che si era scatenato dall’altra parte dell’isola.
Il giorno dopo, Marzo vide il pastore e le sue pecore in ottima forma e si indispettì: il suo progetto era fallito, doveva riprovarci.
-Dove vai oggi, dove sei diretto? A destra o a sinistra da Guardiano del porto?-
Mostrando estrema tranquillità, il pastore rispose che sarebbe andato a sinistra, verso Monte Fossa e, tradendo le aspettative del suo interlocutore, si diresse a destra, verso Monte Porri. Lampi, tuoni, acqua investirono quel giorno Monte Fossa lasciando indenni i campi dell’altra montagna.
Marzo era proprio furioso. Aspettò che arrivasse Aprile e si fece prestare un giorno. Raccolse tutte le nuvole più nere e gonfie di pioggia e le scaraventò su entrambi i monti e per due giorni l’isola fu tormentata da un terribile temporale.
Unu nn’haiu
E
Unu minni fazzu pristari
Di fratima Aprili
E
Tutti i pecuri
Ti fazzu muriri*
*Uno ne ho(giorno) e uno me ne faccio prestare da mio fratello Aprile e tutte le pecore ti faccio morire
Marzo andò via soddisfatto, pensando di avere arrecato un gran danno al pastore. Ma l’uomo, saggiamente, aveva tenuto il suo gregge al riparo e aspettò pazientemente l’arrivo di Aprile.