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Scena tratta dal film AL DI Là DEI SOGNI del 1998, interpretato da Robin Williams

Si viaggia in nave, in treno, in aereo. Si viaggia per lavoro, per piacere, per raggiungere luoghi della speranza. Ci sono poi viaggi immaginari dove ci si vorrebbe catapultare chiudendo semplicemente gli occhi e trovarsi su un atollo sperduto nell’oceano; o tra sequoie secolari accolti da gnomi festosi; oppure in città lontane dove, secondo antiche tradizioni, offrono, a viaggiatori sperduti, fantastici pranzi e antichi giacigli.   Ma quando il sonno diventa padrone del corpo che si abbandona alle lusinghe di Morfeo,  inizia uno dei viaggi più difficoltosi,  attraverso le immagini registrate dalla mente in tutti i giorni della vita, diventando, spesso, spettatori di sé stessi.

-Allora, vediamo…di quali colori ti sei macchiato? Ecco! Trovato! Stanotte sei verde e blu!-

-Sì. Vediamo anche quali parole hanno inciso nel tuo cuore le persone che hai incontrato nei giorni della tua vita-

-Ma guarda quanta gente! Quanti volti!-

Neuroni elettrizzati e frenetici cominciano a rovistare tra i lobi della mente e, raccogli qua e togli là, cominciano a costruire storie che corrono lungo pellicole più o meno brevi, più o meno rassicuranti. Immagini, suoni, volti, parole si susseguono, si incontrano e poi si sciolgono, si appiattiscono come onde sulla battigia. Al risveglio, sembra di essere su una spiaggia, da soli, a cercare di recuperare ciò che durante il sonno ci ha fatti spettatori di noi stessi, alle prese con situazioni irreali o verosimili.

Poi ci sono i viaggi più tristi, quelli della nostalgia, degli abbracci perduti, dei sorrisi che hanno colorato la vita di gioia. Ci si imbarca sulla nave della memoria e si attraversano le nuvole del ricordo, in silenzio, per andare oltre i sogni, per superare l’immaginazione e sentire attraverso l’aria che si respira un mondo che esiste ancora, scolpito nel cuore.