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L’eleganza di Giorgio Albertazzi e la pastina glutinata Barilla. Era il 1959 e la televisione era una cosa seria, pulita e raffinata.  Quel miracolo di voci e immagini in bianco e nero si curava di parlare con gentilezza e garbo, offrendo la gioia di sentirsi coccolati e apprezzati. C’era una volta la televisione che si guardava tutti insieme che non offendeva con frasi sconce e parole volgari, ma al contrario pretendeva di cogliere sempre l’occasione di offrire un brano, una poesia, un commento a un testo che la gente comune forse non conosceva e ne assaporava così la bellezza.