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foto (33)

Kayembe è un bambino, è un bambino che soffre. Ha braccia e gambe sottili, come rametti ormai secchi, dove cercano di vivere ancora brandelli di carne. Ha la pancia gonfia di fame e un piccolo viso dove emergono due grandi occhi pieni di pianto. Una volta, il sonno lenì le sue sofferenze e allora Kayembe vide le lacrime della sua mamma uscire così in abbondanza che formarono il mare e lì, tra le onde, vide guizzare dei pesci e il sole formava tante piccole stelle. All’orizzonte avanzava una nave. -Che bella!- pensò Kayembe. Era tutta bianca, con delle grandi vele che si gonfiavano sospinte da un vento leggero. Due ricchi signori prendevano il sole e, sembrava, che stessero navigando verso la terra dove Kayembe piangeva. Sembrava anche che stessero cercando un bambino. All’improvviso, però, la nave cambiò la sua rotta e Kayembe che non sapeva cosa fossero il mare e le stelle, e non sapeva che lui era un bambino, sentì un forte dolore e si svegliò. La donna che lo teneva in braccio non aveva più lacrime e Kayembe che non sapeva di essere un bambino perché nessuno glielo avrebbe fatto scoprire, rimase a soffrire.